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Vita Comunitaria

Storia della chiesa

Non si conosce l’anno di fondazione della Chiesa Parrocchiale antecedente alla nuova Parrocchiale del 1935. Le prime notizie relative alla chiesa di Moglia di Sermide sono della prima metà del secolo XVI ritrovabili negli atti delle visite pastorali del tempo dalle quali risulta che già in quell’epoca l'edificio aveva bisogno di consistenti restauri..

Nel 1544, nel periodo in cui la chiesa mantovana era retta dal cardinale Ercole Gonzaga, Mons. Francesco Marno, vicario Generale della Diocesi “visitava la Chiesa Parrocchiale di Moglia di Sermide sotto il titolo della Natività di Maria Vergine della quale era rettore Don Francesco degli Andreasi” e dava disposizioni per opere di restauro.

Non ci sono documenti del periodo successivo, un vuoto che arriva fino al 1832 anno in cui fu redatto un inventario da cui si possono trarre le caratteristiche e le necessità della Parrocchiale del tempo. Negli anni precedenti il 1890 furono fatti restauri nell’abside e nel coro dopo i quali la chiesa “fino ad allora soltanto benedetta fu consacrata da S. Ecc. Mons. Giuseppe Sarto che doveva poi divenire Papa Pio X”.

Nel 1921 quando era parroco il Rev. Don Candido Gatti veniva costruito, su disegno dell’arch. Bruno Sarti, l’altare in memoria dei caduti della Grande Guerra 1915-’18, dedicato a S. Luigi Gonzaga, situato a destra dell’entrata maggiore. Nel 1923 “venne elevata su disegno dell’arch. B. Sarti una nuova facciata della chiesa Parrocchiale” ma i vari lavori non diminuivano l’urgenza di un risanamento totale. Una delle parti più danneggiate dell’antico edificio sacro era il campanile, pendente, già nel 1933, di 90 cm. Si fece quindi strada l’idea di costruire ex novo la chiesa anche considerando che il vecchio edificio “non aveva pregio architettonico o valore artistico” ma non mancavano i sostenitori della tesi del restauro della vecchia chiesa.

Ai primi del 1933 S. Ecc. Mons. Domenico Menna inviò, in qualità di Economo Spirituale, il M.R. don Arrigo Mazzali che, constatate le condizioni dell’edificio e considerando che i fedeli assistevano alle funzioni religiose nell’ex camera dei Confratelli del S.S. e poi nel teatro del sig Arturo Lui, “cambiato in oratorio”, si fece esponente di tutta la popolazione per la realizzazione di un nuovo edificio di culto. La demolizione del vecchio edificio iniziò nel febbraio 1934.

La progettazione e realizzazione della nuova chiesa furono affidate all'architetto mogliese Bruno Sarti, il cui progetto fu approvato dalla Commissione Diocesana d’Arte Sacra non senza dissidi come già riportato. I lavori furono affidati alla ditta costruttrice Luigi Roveri con assistenza del sig. Carlo Faccini.

Il 14 aprile del 1934, Mons. Domenico Menna vescovo di Mantova delegava il rev. Mons. Ivanoe Ruberti, Arciprete e Vicario Foraneo di Sermide, per la posa della prima pietra” rito che si svolse il 1° maggio dello stesso anno con la collocazione nelle fondamenta dell’abside della pietra su cui era apposta un’iscrizione firmata dai membri del comitato. Nota

Sulla pietra collocata nelle fondamenta dell’abside vi è la seguente iscrizione:

“Ventis hiemesque perpessi

Cristi fideles Moleaenses

omni ope adnitente

dicionis Sermenteses moderatore

benigna sub luce regiminis

quod a fascibus romanis noncupatur

cum iam ab hinc quinquiennium

D. D. Dominicus Menna

sedem Episc. Mant. Concsendisset

Affabre hunc primum lapidem laeti ponunt

Kalendis Maiis MDCCCCXXXIV p. X. N.

ut cultui consulant divino

protectionem potissimam

Mariae Nascentis nascincantur

ac aeque felicitate moliantur

concordia pietasque plebi

memorae prodatur

Traduzione tratta dalle memorie di Don B. Baboni “La Chiesa Parrocchiale di Moglia di Sermide”, op. cit.:

“Dopo d’aver sopportato i venti e le tempeste

i cristiani di Moglia

quando già aveva compiuto il quinquennio

del suo Episcopato a Mantova

Mons. Domenico Menna

sotto la benigna del regime fascista

che si chiama dai fasci romani

in seguitoai mirabili sforzi

del Podestà di Sermide

pongono lieti

il 1 maggio 1934

questa prima pietra

per provvedere

al culto divino

per avere

una speciale protezione

di Maria Bambina

e perché sia tramandato alla memoria

quanto grandi e magnanime cose

possono fare

la concordia e la pietà di un popolo”

I lavori si protrassero fino alla fine del 1935. Il finanziamento del Comune fu di lire 120.000; le offerte di lire 60.000, per arrivare alla somma necessaria di lire 200.000, furono fatte dalla popolazione, bambini compresi. Seguirono altre integrazioni.

La prima Santa Messa fu celebrata nella notte del Natale del 1935 quando “Tornarono a suonare sulla nuova torre le campane…..risvegliate da un silenzio di oltre OTTO anni”

Dedicata a S. Maria Bambina e intitolata alla Natività della Beata Vergine Maria, la Parrocchiale la nuova chiesa fu consacrata il 20 aprile 1936. Il vescovo mons. Domenico Menna fu accolto dal giubilo dei fedeli e ossequiato dalle autorità civili e politiche, fra cui il podestà di Sermide ing. Cavallini. Nel pomeriggio fu amministrata la cresima a 400 bambini.

Non mancarono successivamente lettere di ringraziamento scritte dallo stesso podestà, dagli abitanti, in particolare dai bambini della scuola elementare, e da Don A. Mazzali che considerava Moglia non una semplice parrocchia ma “terra di missione” ritenendo la “Consacrazione” un premio per i sacrifici della popolazione e un incitamento per amare e rispettare il nuovo edificio di culto.


Nel gennaio del 1937 Don Arrigo Mazzali lasciava la parrocchia di Moglia per reggere quella di Sermide rimasta vacante per la morte del parroco mons. Ivanoe Ruberti.

Lo sostituiva il M.R. don Bruno Baboni completando gli interventi e la disposizione degli ornamenti per la nuova chiesa (armadi, paramenti sacri, oggetti….)

Nel marzo del 1943 “si procedeva alla demolizione della grossa croce in cemento armato che dominava il presbiterio; si chiudeva l’alto finestrone centrale. che infastidiva con sovrabbondante profusione di luce e si completava il semicerchio dell’abside con la continuazione degli alti e stretti archi a nicchia”. Nel settembre cominciava il lavoro di affrescatura ai due lati dell’altare affidato alla pittrice Elena Schiavi “che diresse la decorazione di sfondo ed eseguì di propria mano i due grandi affreschi”.

Nello stesso anno fu “eseguita pure in serpentino la balaustra terminante dall’una e dall’altra parte con ambone; tinteggiato a macchia pietra lo sfondo”; venne ricostruito anche l’altare, sempre con marmi di serpentina e creola, che fu spostato di 70 cm verso l’interno del coro e riconsacrato il 19 marzo 1944.

In memoria della consacrazione della Chiesa e della riconsacrazione dell’altare fu posta sul retro di questo una lapide con iscrizione latina di cui si riporta la traduzione di Don B. Baboni: ”Questo tempio eretto col denaro pubblico e dei fedeli – e la mensa dell’altare maggiore trasportata dalla Chiesa demolita- furono consacrati il 20 aprile 1936-da S. Ecc. Mons. Domenico Menna Vescovo di Mantova”.

Nel 1943 fu acquistata una croce processionale, una statua della B. V. del Rosario in legno e una statua di S. Antonio Abate, pure in legno, e venivano costruite due cassapanche in noce . Le condizioni causate dalla guerra segnano “un periodo di stasi di ogni attività ma le iniziative cominciarono a rifiorire nel 1945; nel decimo anniversario dell’inaugurazione della Chiesa Parrocchiale infatti fu acquistato un harmonium Tubi mod. 10 per rendere “più solenni, più dignitosi e più attraenti ..i sacri riti liturgici”.

Nota

Tutte le espressioni virgolettate e, nel complesso, le sintesi dei lavori svolti nel decennio 1935-1945 sono prese dalle memorie di Don B. Baboni in “La Chiesa Parrocchiale di Moglia di Sermide – 1935-1945.



Nel gennaio del 1937 Don Arrigo Mazzali lasciava la parrocchia di Moglia per reggere quella di Sermide rimasta vacante per la morte del parroco mons. Ivanoe Ruberti.

Lo sostituiva il M.R. don Bruno Baboni completando gli interventi e la disposizione degli ornamenti per la nuova chiesa (armadi, paramenti sacri, oggetti….)

Nel marzo del 1943 “si procedeva alla demolizione della grossa croce in cemento armato che dominava il presbiterio; si chiudeva l’alto finestrone centrale. che infastidiva con sovrabbondante profusione di luce e si completava il semicerchio dell’abside con la continuazione degli alti e stretti archi a nicchia”. Nel settembre cominciava il lavoro di affrescatura ai due lati dell’altare affidato alla pittrice Elena Schiavi “che diresse la decorazione di sfondo ed eseguì di propria mano i due grandi affreschi”.

Nello stesso anno fu “eseguita pure in serpentino la balaustra terminante dall’una e dall’altra parte con ambone; tinteggiato a macchia pietra lo sfondo”; venne ricostruito anche l’altare, sempre con marmi di serpentina e creola, che fu spostato di 70 cm verso l’interno del coro e riconsacrato il 19 marzo 1944.

In memoria della consacrazione della Chiesa e della riconsacrazione dell’altare fu posta sul retro di questo una lapide con iscrizione latina di cui si riporta la traduzione di Don B. Baboni: ”Questo tempio eretto col denaro pubblico e dei fedeli – e la mensa dell’altare maggiore trasportata dalla Chiesa demolita- furono consacrati il 20 aprile 1936-da S. Ecc. Mons. Domenico Menna Vescovo di Mantova”.

Nel 1943 fu acquistata una croce processionale, una statua della B. V. del Rosario in legno e una statua di S. Antonio Abate, pure in legno, e venivano costruite due cassapanche in noce . Le condizioni causate dalla guerra segnano “un periodo di stasi di ogni attività ma le iniziative cominciarono a rifiorire nel 1945; nel decimo anniversario dell’inaugurazione della Chiesa Parrocchiale infatti fu acquistato un harmonium Tubi mod. 10 per rendere “più solenni, più dignitosi e più attraenti ..i sacri riti liturgici”.

Nota

Tutte le espressioni virgolettate e, nel complesso, le sintesi dei lavori svolti nel decennio 1935-1945 sono prese dalle memorie di Don B. Baboni in “La Chiesa Parrocchiale di Moglia di Sermide – 1935-1945.

Diocesi di Mantova