In alcune note pubblicate sul Giornale Ufficiale della Diocesi di Mantova, 1923 don C. Semeghini descrive questa grande Balaustra costruita quando era parroco don Tullo Begozzi.
“….Ma l’occhio del visitatore viene attratto da una strana balaustra in legno, che l’Andreani 1) disegnò, allargando sulla navata il presbiterio, con motivi orientali, quasi memore del Sancta Sanctorum precluso nelle Chiese grecoscismatiche alla vista dei fedeli.. L’Andreani da colonnette a due, a quattro poggianti su una base in cotto, voltò tre archi principali, assieme congiunti da una teoria di archetti pensili che sorvolano (…) prostrati alla sacramensa quasi ricamando inchini e accennando nenell’estradossoalla sagoma di una sega irregolare. I tre archi della grandiosa balaustrata, viva di una decorazione a lineette serpentine, intagliano le porte d’annesso agli altari, ricostruiti in mattoni a vista con la bella semplicità romanica; uno centrale o maggiore sotto la crociera dell’abside, due laterali addossati a piedritti dell’arco trionfale. “ 2)
1) In realtà don Semeghini scrive Andreasi ma è un errore forse di stampa, il cognome dell’architetto è infatti Andreani.
2) “Nelle note di don C. Semeghini “, scrive G, Freddi in Felonica Storia Documenti, op. cit., “si coglie l’ammirazione per l’imponenza degli interventi e lo sconcerto per la natura degli stessi”, E in effetti dalle fotografie risulta una struttura molto imponente e alquanto singolare.