<Laudato si', mi' Signore, per sora nostra madre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba>: il Santo Padre esordisce nella lettera enciclica "Laudato si' con il toccante canto di San Francesco d’Assisi. In questa lettera, Papa Francesco affronta la questione ambientale e propone un drastico cambio di rotta, esortandoci ad abbandonare quell'approccio da dominatori nella gestione della "Casa Comune", la Terra, per avvicinarci all’armonia che la governa e alla bellezza che la caratterizza.
Il consumismo sfrenato ed il sempre più incalzante ritmo caratterizzano il nostro secolo. Lo stile di vita, come lo conosciamo e come lo insegniamo ai nostri figli, non ha futuro. I risultati sono già evidenti: i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità, la mancanza di acqua potabile, l'inaridimento di sempre più ampie aree geografiche, l'inquinamento non assicurano una prospettiva felice ai nostri discendenti.
La depredazione della Terra si traduce in mancanza di rispetto per la vita umana: le persone più fragili spesso vivono in territori degradati e sfruttati, in cui predominano sofferenza e violenza. Le diseguaglianze sociali e il divario tra Nord e Sud del mondo derivano anche da una gestione non equilibrata e non sostenibile delle risorse naturali. Pensiamo al crescente depauperamento della foresta amazzonica, a causa dei crescenti interessi delle multinazionali ed alla corrispondente lotta delle popolazioni autoctone a difesa del loro rapporto virtuoso con la natura e l'ovvio diritto di esistere.
Pertanto, quando si parla di tutela ambientale si parla anche di salvaguardia dell'umanità.
È ormai un dovere imperante, trasversale ad ogni livello, quello di prestare la massima attenzione alla sostenibilità, ad un'economia ecologica, circolare. È altresì urgente un vero e profondo cambiamento culturale nelle coscienze per crescere una nuova generazione che rispetti l’ambiente. Stiamo vivendo anni carichi di responsabilità nei confronti delle generazioni future e nessuno può sentirsi escluso. Se vorremo tornare a stupirci delle meraviglie del Creato, come fece San Francesco.
di Eleonora Aldi