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Vita Comunitaria

"Cura della casa comune"

Dal 10 al 18 agosto una mostra in chiesa a Sermide sul Creato da proteggere.

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Dal 10 al 18 agosto  in Chiesa parrocchiale a Sermide - Mostra e materiali sulla “Cura della casa Comune” ispirati all’Enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco per promuovere le tematiche della salvaguardia del Creato, del rispetto dell’ambiente e dei valori di pace e giustizia sociale e con indicazione di buone prassi per tutti noi. 

In collaborazione con la Parrocchia di Santa Maria Maggiore di Mirandola.


Quale è il nesso tra il  Papa Argentino e il Santo di Assisi? Lo ha detto Papa Bergoglio: San Francesco è “L’uomo della povertà, della pace, l’uomo che ama e custodisce il Creato”, e in questa definizione si puo’ riassumere l’architettura intellettuale del pontificato; pace, rispetto del Creato, fratellanza. 

Nel suo Cantico delle Creature, S. Francesco cantava “Laudato Sì mi’ Signore” un canto di ammirazione e fede innalzato  a  Dio attraverso la lode delle sue opere, perché nel Creato si riflette l’immagine del Creatore. 

Papa Francesco manifesta la sua consonanza con il  Santo di Assisi nella sua seconda Enciclica. La LETTERA ENCICLICA LAUDATO SÌ’ SULLA CURA DELLA CASA COMUNE che ci è stata consegnata, nel maggio del 2015In essa, ci spiega la scelta del proprio nome scrivendo che, Francesco è “un esempio bello e motivante (..) un mistico e un pellegrino che viveva con semplicità e in una meravigliosa armonia con Dio, con gli altri, con la natura e con se stesso”. 

I predecessori di Papa Francesco già avevano lanciarono un grido di dolore, un avvertimento, di fronte al comportamento dell’umanità nei confronti del Creato e di come i modelli di sviluppo economico già non consentissero la sua salvaguardia.


Papa Paolo VI 

Alla FAO nel 1970 Paolo VI disse “i progressi scientifici più straordinari, le prodezze tecniche più strabilianti, la crescita economica più prodigiosa, se non sono congiunte ad un autentico progresso sociale e morale, si rivolgono, in definitiva, contro l’uomo ».

Nel 1971 il Santo Padre introdusse la problematica ecologica come conseguenza dell’attività incontrollata dell’uomo «Attraverso uno sfruttamento sconsiderato della natura, egli rischia di distruggerla e di essere a sua volta vittima di siffatta degradazione ».


Giovanni Paolo II (1979)

Giovanni Paolo II osservò che l’essere umano sembra « non percepire altri significati del suo ambiente naturale, ma solamente quelli che servono ai fini di un im­mediato uso e consumo ». Successivamente invitò ad una conversione ecologica globale. 


Benedetto XVI

Ha ricordato che il mondo non può essere analizzato solo isolan­do uno dei suoi aspetti, perché « il libro della natura è uno e indivisibile » e include l’ambiente, la vita, la sessualità, la famiglia, le relazioni sociali, e altri aspetti. 


Da Protocollo di Kyoto a Cop 21

Poco dopo l’Enciclica Laudato Sì, nel settembre 2015, le Nazioni Unite condivisero un vero e proprio programma, detto Agenda 2030, per affrontare quelle tematiche che stavano tramutandosi in emergenze per l’intera umanità: sconfiggere la povertà, ridurre le diseguaglianze, la lotta alla fame, la salvaguardia  della casa comune innanzitutto contro il cambiamento climatico.  Costituita da 17 obiettivi comuni, essi  coprono tutte le dimensioni  della vita e la loro definizione doveva guidare il mondo sulla strada nei successivi 15 anni per il loro raggiungimento entro il 2030. 

Laudato Sì, aveva  scopo anche  d’influenzare le delegazioni dei paesi partecipanti alla  assise che si sarebbe tenuta a Parigi tra la fine di novembre e dicembre 2015, la 21ª sessione della Conferenza delle Parti (della convenzione quadro della Nazioni Unite sui cambiamenti climatici), detta Cop 21. 

Nota come Conferenza di Parigi vi parteciparono le delegazioni di 196 paesi e permise di stabilire un quadro mondiale per la salvaguardia del pianeta, proseguendo il cammino intrapreso con il Protocollo di Kyoto del 1997.

L’obiettivo era di invertire la rotta del cambiamento climatico tramite la limitazione del riscaldamento globale entro i 2°Celsius, rimanendo il piu’ vicino possibile a 1,5°Celsius, riducendo drasticamente le emissioni di gas ad effetto serra.

L’Accordo di Parigi fu ratificato da quasi tutti i  paesi, tuttavia uscirono dall’Accordo negli anni successivi gli Stati Uniti e il Brasile mentre la Cina per soddisfare i propri bisogni energetici, ricorse in modo massiccio all’utilizzo di carbone, la fonte, tra i fossili, piu’ inquinante.


Conversione ecologica 

Se gli obiettivi di Agenda 2030 dovevano essere il paradigma per tutti gli stati per proteggere le comunità del XXI secolo, la pandemia di questi anni e la guerra alle porte dell’Europa li stanno frenando e ostacolando. Lo stesso obiettivo dell’Accordo di Parigi di contenere l’aumento della temperatura in 1,5° Celsius non è mai stato declinato in una scaletta precisa di provvedimenti.

Laudato Sì non si rivolge solo agli Stati ma a tutti noi, vuole costringerci a riflettere sui nostri comportamenti quotidiani.

Il n. 211 di Laudato Sì, invita a cogliere il peso dei comportamenti  a cui forse si presta poca attenzione, come la raccolta differenziata dei rifiuti, la sobrietà dei consumi idrici e alimentari, l’attenzione dei mezzi di trasporto. 

Da qui un appello per una conversione ecologica: ci viene chiesto di guardare con attenzione alle nostre vite e capire i comportamenti che contribuiscono al degrado della terra ed impegnarci contro: sprechi, abusi dei beni, superficialità nell’utilizzo delle risorse, egoismo della mancata condivisione. 

Questi comportamenti personali possono  essere oggetto anche di attenzione dell’economia e quando condivisi da molti, possono avere  conseguenze imprevedibili e dirompenti assumendo una dimensione comunitaria.   

“Laudato Sì’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con co­loriti flori et herba ».

Come scriveva San Francesco, Il mondo donatoci dal Creatore è innanzitutto la terra, primo dono da conservare per le generazioni future. 

La scrittura vede l’essere umano posto nel giardino del creato per coltivarlo e custodirlo (Gen 2,15). Il ruolo non è di signori della terra; essa  precede l’uomo,  è stata donata e siamo tutti ospiti. L’uomo non deve essere il dominatore della terra ma ne deve essere  amministratore e custode  per coltivarla e averne cura con responsabilità per le generazioni future divenendo noi tutti costruttori di sostenibilità,

Laudato Sì individua un atteggiamento profondamente immorale che sottende a molti comportamenti comuni: chi considera solo se stesso e l’interesse proprio come metro di misura di cio’ che è giusto e sbagliato. L’Enciclica parla di antropocentrismo dispotico: una visione che considera gli esseri umani come dominatori della terra e le altre creature come strumenti del loro agire. La strada verso la conversione ecologia è un compito complesso, tuttavia Laudato Sì si conclude con l’invito di assumerlo “camminando cantando” “che le nostre lotte e le nostre preoccupazioni non ci tolgano la gioia della speranza (n. 244). 


Preghiera del 1° di settembre

Un nuovo appello di Papa Francesco è stato lanciato, in questa torrida estate,  proclamando la giornata del 01 settembre prossimo, Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, perché ciascuno di noi possa riflettere e impegnarsi con il proprio contributo. 

Questo è il messaggio di Papa Francesco “Ascolta la voce del creato”. Il periodo ecumenico inizierà il 1° settembre con la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato e si concluderà il 4 ottobre con la festa di San Francesco. È un momento speciale per tutti i cristiani per pregare e prendersi cura insieme della nostra casa comune. Questo tempo è un’opportunità per coltivare la nostra “conversione ecologica” .

Pensiamo possa consentira una preghiera anche per chi governa gli Stati in vista di due importanti appuntamenti Cop 15 e Cop 27 che si svolgeranno verso la fine dell’anno.

Cop 15 è la conferenza delle Parti  sulle diversità biologiche in programma a Montreal il prossimo dicembre che reca questo titolo “Terra. Vita. Eredità: dalla scarsità alla prosperità”, 

Cop 27

COP 27 (La 27a sessione della Conferenza delle Parti) si svolgerà a Sharm El-Sheikh, in Egitto il prossimo novembre e si occuperà dei cambiamenti climatici. Gli Stati si confronteranno sul contenimento del riscaldamento globale (Mitigazione, Adattamento e finanza) riflettendo sul fatto gli eventi climatici estremi come ondate di caldo, siccità, incendi boschivi, inondazioni stanno divenendo realtà di vita. Si discuterà anche sul tema cruciale della disponibilità dei finanziamenti per il clima. 

I colloqui mirano a definire una politica globale condivisa con la speranza che originino  impegni concreti con una programmazione temporale precisa. 


Diocesi di Mantova